La parolaccia per portare a sé.

Il ricorso continuo alla demagogia non è certo una novità della politica italiana. E’ un fattore che accomuna un po’ tutti destra,  sinistra,  neutri,  centristi,  indefiniti, ambigui, estremisti, statisti. La demagogia porta con sé volgarità spesso nel linguaggio, e sempre nel pensiero. Con volgarità intendo sia il significato originale sia quello assunto nel corso dei secoli.
Un esempio, l’ultimo, di volgarità di linguaggio è quel “stronzi”  pronunciato dal presidente della Camera.
Constatazione: come mai ogni uscita del presidente Fini diventa un caso politico? Va a parlare in qualunque posto e subito i titoli in prima pagina. Un po’ mi affascina un po’ m’inquieta questo personaggio. Fine della constatazione.
Quanto è efficace quel “stronzi”. Da un lato provoca l’ilarità del giovanissimo pubblico, che si desta probabilmente dal sonno in cui era piombato; è fatta il pubblico è stato sedotto. Dall’altra parte comporta video su youtube, articoli di giornale, sterili polemiche politiche sul nulla, e soprattutto la legittimità dell’ambizione a divenire statista. Naturalmente quel “stronzi” pronunciato in quel modo non ha l’intenzione di offendere nessuno del resto è vano,  non porta con sé nessun concetto, è fine a se stesso. E’ rappresentativo di quella che è la politica: dire qualcosa per prendersi i plausi della platea, non importa ciò che dici, quello che pensi, tanto meno quello che hai fatto e che farai  l’importante è portare a sé il pubblico, e per farlo ogni mezzo è lecito. Come se la validità di un politico si potesse giudicare tramite un applausometro.
Non c’è nulla di sbagliato, del resto, nel cercare di piacere, è così umano. Il punto è quanto questo possa essere utile. E’ lecito usare qualsiasi mezzo pur di piacere?  Questo desiderio di piacere non rischia di trasformarsi in un compiacimento fine a se stesso?

 

9 risposte a “La parolaccia per portare a sé.

  1. Fini è un opportunista, una persona intelligente che ha fatto due calcoli ed ha capito che posizione era più comoda per lui. E’ il D’Alema della destra

  2. scusami carissima.. sembra quasi tu sia indignata da tutto il peso che è stato dato a questo “stronzi”.. e allo stesso tempo lo stai facendo divenire sempre più obeso.

    un po’ sterile questo post.

    • Non è certo “stronzi” ad indignarmi, temo di non essermi spiegata. Mi domando semplicemente come mai la politica sempre più spesso faccia ricorso all’uso di un linguaggio colorito, mi domando inoltre quanto questo possa essere utile e così via.
      Poi ho espresso i miei dubbi e le mie perplessità sulla figura di Gianfranco Fini, non mi indigna certo il suo “stronzi” quanto il posto e la circostanza in cui è stato pronunciato.

  3. Cosa vuoi che sia senza una buona dose di populismo non si va avanti. Puoi anche tentare di fare una politica di qualità, ma rimane sterile in quanto non ha nessun riscontro poi nella pratica dei voti. Dovrebbe esserci un discorso bipartizan di riforme politiche e sopratutto culturali. Ci dovrebbe essere il desiderio di guardare oltre alle successive elezioni, e di tentare di costruire un futuro alla società che essi rappresentano.
    Questo però comporta perdere le elezioni, e se perdi le elezioni non puoi governare e se non governi non puoi attuare le riforme. Fini sceglie il male minore, come del resto facciamo tutti noi ogni volta che andiamo a votare e ingoiamo rospi.

  4. spero che tu stia scherzando Mugnai… pensi davvero che fini scelga il male minore? No, no e no. Fini sceglie il suo bene personale, io non ci credo alla favola dell’uomo che ha capito che in realtà vuole fare lo statista e passare alla storia, ma per nulla proprio. In questo momento gli conviene, probabilmente ha il sostegno di qualche potente nazionale e internazionale, ricopre una posizione che gli consente di farlo è sputa di qua e di là su Berlusconi, ma non dimentichiamoci di come prima ha infamato il Berluscoglioni e poi è salito sul suo carro perchè aveva capito che sarebbe stato quello vincente… su per favore

  5. No penso semplicemente che messo di fronte ad una scelta o fare morire lentamente il suo partito, cosa che sarebbe probabilmente accaduta visto il super potere di Berlusconi subito dopo la caduta del governo Prodi, o cercare in qualche modo di prendere le redini di un grande partito conservatore e liberale ( almeno nella sua testa). Ha pensato che prima o poi berlusconi sarebbero riusciti a metterlo fuori gioco e a lui rimaneva l’eredità di un partito da 40%. Chiamalo scemo. Credo anche che abbia fatto quasi bene, altrimenti chi lo fermava più berlusconi??

  6. Anche il mio pensiero è molto simile a quello di Gianluca penso che lui si sia fatto due conti e abbia poi deciso che gli conveniva di più fare in questo modo, con la carica che gli è stata attribuita può veramente permettersi di dire di tutto, e lo sta facendo. Per non parlare poi dell’eterno conflitto che lo lega alla Lega ( chiedo scusa per il gioco di parole)e soprattutto con i “cattolici” presenti nel suo partito. E’ stato lui il primo e credo anche l’unico della destra a dichiarare che al referendum sulla procreazione assistita sarebbe andato a votare e avrebbe votato in maniera diversa dai suoi compagni, suscitando anche lì polemiche. Non lo so io diffido, ma mi intriga, le cose che dice non sono sbagliate in fondo. Unico problema se le dice per dire o perchè ha un progetto.

  7. Ma che si scherza davvero? Quella legge del cavolo quale è la Bossi-Fini,chi l’ha fatta Matteo Rossi??
    Non puoi prima dare il tuo nome a una legge razzista e poi parlare di integrazione, di multietnicità, di globalizzazione e così via.
    La sua stessa gente si sta chiedendo se abbia preso una botta nel capo, non ha un seguito se non 20 deputati dove sta il progetto politico??

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